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Costanza Scagliotti

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  • signed Ero Straniero 2023-03-24 20:11:31 +0100

    Ero Straniero

    Dare regole certe all’integrazione in Italia toglie dallo sfruttamento e dall’invisibilità le vite di chi arriva e aiuta l’economia italiana.

    Le imprese italiane hanno bisogno di forza lavoro, le persone che arrivano hanno bisogno di un’opportunità.
    Integrare significa unire umanità e legalità, accoglienza ed economia.

    I PUNTI PRINCIPALI DELLA NOSTRA PROPOSTA

    1 ABOLIZIONE DEL REATO DI CLANDESTINITÀ
    (LEGGE BOSSI-FINI)
    Oggi chiunque arrivi in Italia è considerato “clandestino” e per questo non può essere inserito in un sistema di integrazione sociale e lavorativa.
    Rischia così di diventare pedina di sfruttatori o di criminali.

    2 INTRODUZIONE DI PERMESSI DI SOGGIORNO TEMPORANEO PER LA RICERCA DI OCCUPAZIONE
    Attraverso l’intermediazione tra datori di lavoro e lavoratori stranieri non comunitari per favorire incontro tra domanda e offerta di lavoro
    e disincentivare il lavoro nero e lo sfruttamento.

    3 REINTRODUZIONE DEL MECCANISMO DELLO SPONSOR
    Per un inserimento con risorse finanziarie adeguate (anche da privati) e di disponibilità di un alloggio per il periodo di permanenza in Italia.
    La misura sarebbe rivolta in primis per quanti abbiano già avuto precedenti esperienze lavorative in Italia.
    Così facendo sarebbe possibile eliminare le quote di ingresso fisse visto che sarebbe il mercato del lavoro a stabilire di quante persone il sistema produttivo italiano ha bisogno.

    4 INTRODUZIONE DI PERMESSI DI SOGGIORNO DI 2 ANNI PER COMPROVATA INTEGRAZIONE
    A chi dimostri di essere già radicato nel territorio nazionale e integrato nel tessuto civile e sociale del Paese, in assenza di procedimenti penali, compresi i richiedenti asilo a cui è stata respinta la richiesta di protezione internazionale che dimostrino l’immediata disponibilità al lavoro, il grado di conoscenza della lingua italiana, la frequentazione di corsi di formazione professionale, i legami familiari.

    5 DIRITTO DI ELETTORATO NELLE ELEZIONI LOCALI
    Allo straniero titolare del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo è riconosciuto l’elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative e nelle altre elezioni locali, nonché il diritto di partecipare alle consultazioni referendarie indette dagli enti locali.

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  • signed IO VOTO FUORISEDE 2022-11-28 18:36:42 +0100

    IO VOTO FUORISEDE

    5 milioni di italiani, soprattutto giovani, studiano e lavorano in una regione diversa da quella del comune di residenza.

    L’Italia, oltre a Cipro e Malta, è l’unico Paese in Europa a non riconoscergli il diritto di votare nella città in cui vivono per le elezioni politiche.

    Persino stati come Ungheria e Polonia hanno sistemi che consentono il voto a distanza.

    I cittadini italiani che, anche per periodi brevi, lavorano all’estero possono votare. Chi lavora e studia in Italia NO.

    In questi giorni si sarebbe dovuto votare in Parlamento un disegno di legge che avrebbe garantito questo diritto. La caduta del Governo Draghi ha cancellato anche questa possibilità.

    Per questo motivo al Senato a prima firma di Emma Bonino e alla Camera a prima firma di Riccardo Magi, come +Europa/Azione è stata presentata un'interrogazione alla ministra Lamorgese e abbiamo lanciato un appello al Governo per fare tutto il possibile per agevolare il voto di quasi un decimo della popolazione italiana.

    Le studentesse e gli studenti universitari, in particolar modo, il 25 settembre, saranno in sessione d’esame e di laurea.

    Non possiamo lamentarci della scarsa partecipazione dei giovani alla vita politica e poi non permettergli di votare dove vivono.

    Firma ora il nostro appello, fai sentire la tua voce #iovotofuorisede

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  • signed Liberi di scegliere come pagare 2022-11-28 18:32:52 +0100

    Liberi di scegliere come pagare

    Già ci sembrava profondamente sbagliato rimuovere l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con carte e bancomat al di sotto dei trenta euro, portare oggi questo limite a sessanta euro è una vera e propria follia.

    Equivale ad abolire quest’obbligo del tutto, per la maggior parte dei pagamenti quotidiani, e a trasformarlo in sostanza nel suo opposto, ovvero nell’obbligo dell’uso del contante.

    Un regalo per gli evasori (ovvero per la concorrenza sleale agli esercenti onesti) e un’offesa alla libertà delle persone che devono avere il diritto di pagare come vogliono, in contanti o con carta di credito, qualsiasi somma, anche per un aperitivo o un caffè.

    Speriamo che i commercianti abbiano negli ultimi anni compreso l’importanza dei pagamenti elettronici e non rinuncino a importanti porzioni di clientela per assecondare questo tic reazionario e luddista del Governo, e siamo certi che gli stessi consumatori sapranno scegliere gli esercenti che rispettano la loro libertà, rifiutando il ricatto “o contanti o niente”.

    Firma ora la petizione e fermiamo la proposta del Governo.

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